AL PANATHLON DI PESARO IL MITO DEL CANOTAGGIO GIUSEPPE ABBAGNALE
di Luca Ciuffoni (del 01/09/2014)
Il Presidente della Federazione Canottaggio ha parlato del futuro della sua giovane nazionale
PESARO- Cogliendo l’occasione dei Campionati Italiani di Coastal Rowing, il Panathlon Club di Pesaro ha avuto l’onore di ospitare un mito del canottaggio mondiale, Giuseppe Abbagnale, ora Presidente della Federazione Italiana Canottaggio. Giuseppe Abbagnale è stato il protagonista della conviviale del Club presieduto da Alberto Paccapelo, organizzata nella sede di Banca dell’Adriatico di Pesaro.
Abbagnale ha ringraziato Pesaro per l’accoglienza e per l’organizzazione dell’evento di Coastal Rowing, uno sport non olimpico ma con enormi potenzialità, soprattutto in una penisola come l’Italia.
Da Presidente della Federazione, il due volte campione olimpico ha ripercorso nel suo intervento la storia del canottaggio italiano, uno sport che proprio con i fratelli Abbagnale ha vissuto anni di successi, ma che non ha brillato nelle ultime edizioni delle Olimpiadi. Ora è arrivato il momento del rilancio: – Ci stiamo preparando a Rio 2016, che sembra distante ma invece è dietro l’angolo. – ha detto Giuseppe Abbagnale – Già il prossimo anno ci saranno le qualificazioni e noi stiamo puntando molto su un gruppo di giovani in crescita. Siamo sulla strada giusta, serve costanza nel lavoro e i risultati arriveranno.
A fine serata, c’è stato tempo per un paio di aneddoti. Giuseppe Abbagnale ha raccontato le sue difficoltà a conciliare la scuola con gli allenamenti, a causa della scarsa elasticità del suo istituto scolastico. Un problema che purtroppo ancora esiste, anche se s’intravedono cambiamenti positivi. E restando in ambito scolastico, Giuseppe Abbagnale ha rivelato di essere un professore mancato. Terminati gli studi, il suo sogno era quello di diventare un prof di educazione fisica, una volta chiuso con lo sport agonistico. Ma salire nelle graduatorie degli insegnanti era molto più difficile che allenarsi per un’Olimpiade. Per questo è dovuto intervenire l’allora Presidente del Consiglio Craxi, che lo indirizzò verso un concorso per entrare nella banca dove tuttora lavora. Il rammarico però resta. Resta perché un campione come Giuseppe Abbagnale ha dovuto accantonare il suo sogno di insegnante per colpa di un sistema inconciliabile con la sua carriera da sportivo. Un rammarico che si amplifica vista la bassa considerazione che viene data all’educazione fisica nelle scuole, e che si attenua in minima parte fantasticando sull’influenza positiva che avrebbero potuto avere negli studenti figure come quella di Giuseppe Abbagnale, se ci fosse stato spazio per loro nella scuola italiana.
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