IL BOXING CLUB PER LA CONTINUITÀ DEL PUGILATO PESARESE

di Marcello Ciamaglia (del 20/11/2009)

"Il Boxing Club per la continuità del pugilato pesarese'' è stato il tema della conviviale del Panathlon club Pesaro organizzata dal socio nonché presidente della Federazione provinciale pugilato Marco Ricci. Dopo i saluti di rito del Presidente Carlo Campanari ha condurre la serata è stato il premio Panathlon "una vita per lo Sport'' Vittorio Cassiani. Nella sua introduzione Cassiani ha brillantemente ripercorso la storia della boxe pesarese. Si sono presentate così alla memoria dei presenti le figure più significative: dagli atleti Savino Cioppi e Anteo Zacchini al maestro Lauro Mattioli, dal presidente per antonomasia Giorgio Belligotti agli sportivi e dirigenti attuali.

Dal 1998 il Boxing club ha dimostrato grande vitalità. Solo in questo ultimo anno ha tesserato 35 atleti ed ha aperto un Centro di avviamento allo sport promuovendo anche il settore femminile. Il merito va sicuramente attribuito a due figure di grande spessore: Celso Marangoni ed Antonio Raspugli.

Il sindaco Luca Ceriscioli, nel suo saluto, ha raccolto l’appello lanciato da più voci nel corso della serata per cercare di trovare una palestra che sia adeguata alla storia e alla tradizione del pugilato pesarese. “Con l'assessore Belloni, ha infatti affermato il Primo cittadino, stiamo valutando progetti di impianti sportivi, fra cui una struttura vicina all'Adriatica Arena da destinare al Boxing club”.

Numerosi gli ospiti oltre al già citato Sindaco: il Presidente del Comitato Regionale della federazione Pugilistica Italiana Gabriele Fradeani, l'assessore comunale allo Sport Enzo Belloni, l'assessore provinciale allo sport Massimo Seri, il Presidente della Società Pesarese "A.S.D. Boxing Club Pesaro'' Celso Marangoni, il maestro Antonio Raspugli consigliere Regionale F.P.I., il giornalista Flavio Dall'Amore, il campione mondiale ed olimpico Maurizio Stecca, il campione del mondo Kalambay e i campioni pesaresi del passato e del presente Geppino Gentiletti e Ottavio Di Leo.