CLUB SCHERMA PESARO
di Paolo Montanari (del 05/05/2009)
Si è svolta una interessante conviviale presso il ristorante “Il Castiglione” promossa da Panathlon Club di Pesaro sul tema “Club Scherma Pesaro”. Ospite eccezionale della serata, la pluricampionessa mondiale Giovanna Trillini, simbolo insieme alla Vezzali della scherma italiana. La Trillini recentemente è entrata nella Giunta del Coni nazionale.
Il presidente del Panathlon Club di Pesaro, visibilmente emozionato, ha presentato gli altri ospiti: il presidente del Club Scherma Pesaro Francesco Furlani, il vicepresidente Alessandro Azzolini, il maestro d’armi ed anima del club pescarese Salvatore Limone, il consigliere Filippo Antoniello, l’addetto stampa del Club Scherma Ppesaro Antonella Marchionni, il presidente provinciale del Coni Paccapelo e il socio del Panathlon Lucio Bui che insieme alla figlia Vittoria, ha organizzato la serata. Occhi puntati ovviamente su Giovanna Trillini che è stata intervistata da alcuni simpatici ragazzini, promesse della scherma pescarese e speriamo nazionale.
Qual è il segreto per essere forti, ha chiesto alla campionessa Jesina, la piccola Cecilia. “Ero appassionata fin da piccola per la scherma e sono stata sempre sostenuta moralmente dai miei genitori”. E Ludovica: Che ricordo hai del tuo maestro? “Il maestro Triccoli, morto nel 1996, era anche mio zio, ma soprattutto è stato un maestro di vita. La scherma è uno sport tradizionale. Il rapporto con il maestro di scherma è uguale a quello che si ha con i genitori”. Qual è la tua mossa preferita, ha chiesto Luca: “ è arrivare a 15 prima dell’avversario. Ovviamente scherzo. Preferisco una scherma di attacco anche se poi subisco i contropiedi”. Hai mai pianto? “Si, per le Olimpiadi 2008”. E ancora: qual è la tua settimana di allenamento? “Parlo di un recente passato: innanzitutto l’aspetto organizzativo legato al periodo stagionale, l’aspetto aerobico, tecnico e l’alimentazione”. Antonella Marchionni ha con capacità sintetica e chiarezza, ripercorso la storia della scherma pescarese. Siamo una piccola società che ha avuto le sue origini a fine 800 con una Accademia di tiro alla spada e la sciabola.
La svolta si è avuta durante il periodo della prima guerra mondiale con il maestro Ciro Renganeschi. Un altro momemento significativo vi è stato negli anni ’50 quando la scherma ha avuto la sede a palazzo Baldassini. E qui vi è stato il passaggio dal colonnello D’Amore al maestro Limone agli inzi degli anni ’70. Ultima sede, la palestra del Ledimar dove si è creato un sodalizio con il Pentathlon. L’attività schermistica si svolge in quattro giorni dalle ore 15.30 alle ore 18.30 per i ragazzi. Poi il maestro Limone inizia la sua attività per i più grandi. Ed infine fino alle 21.30 vi sono le lezioni coordinate sugli assalti. Abbiamo bisogno di essere più visibili, ha sottolineato il presidente Furlani, anche se nella categoria spada abbiamo portato la squadra femminile in A2.
Occorre sviluppare con più iscritti le categorie del fioretto e della sciabola. Attualmente abbiamo 60 iscritti, per uno sport che si basi sui valori della correttezza e rispetto dell’avversario
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