PASSIONE E REALTA' NEL BASKET PESARESE:QUELLO CHE NON TI ASPETTI
Dici basket e pensi subito alla Victoria Libertas che per tre lustri, dall’ 81 al 96, è sempre stata ai vertici sia in Italia che in Europa, raccogliendo sicuramente meno di quanto le spettasse. Dal 1996 un nuovo decennio cestistico si apre e si sviluppa nella maniera che NON TI ASPETTI:
- prima ci bastava inforcare la bici per andare al “palazzo” ora serve l’auto o il bus,
- poi per anni siamo stati abituati ad una squadra con solo due stranieri ed invece inizia
l’inaspettata stagione degli oriundi, comunitari, bosman “a” e bosman “b”,
- le squadre più forti poi, avevano sempre uno zoccolo duro costituito da giocatori simbolo che per decenni rimanevano accasati, ora è una girandola continua di tesseramenti,
- il blasone conquistato con sei finali scudetto poi non serve per evitare la retrocessione in A2 e non ti aspetti neppure di dover rilevare i diritti da Gorizia per risalire in A1,
- una volta i giocatori correvano se chiamati da Pesaro, non ti aspetti che qualche atleta possa fuggire nottetempo,
- tante volte abbiamo urlato “un presidente c’è solo un presidente… “ ed invece non ti aspetti che Valter Scavolini ceda la società ad un imprenditore di Pescara, Enzo Amadio,
- dopo tanti “professionisti” Alphonso entra nel cuore dei tifosi, forse è il giocatore intorno al quale costruire un nuovo ciclo, ma non ti aspetti che in un triste giorno di settembre un male se lo porti via,
- si è sempre detto che i giocatori e gli allenatori passano, la Vuelle resta, non ti aspetti che in un caldo 15 luglio un uragano spazzi via 60 anni di storia cestistica, ma non ti aspetti neanche che in pochissimo tempo Valter Scavolini e Stefano Vellucci uniscano le forze per ripartire in una nuova esperienza,
- a marzo 2005 ero a Barcellona, forse per la più bella partita di Eurolega della Scavo, a settembre non mi sarei aspettato di dover cercare sulla cartina la strada per Sorpresina (per altro stimabilissima e validissima società).
Quante cose non mi sarei aspettato in questi dieci anni, anche positive:
- che, finita l’esperienza dell’Union-Basket, Pesaro ad esempio potesse vantare assieme
alla Vuelle, una squadra in B1, la Falco ed una in B2, la Virtus,
- che passata l’esperienza dei settori giovanili parrocchiali, un nuovo consorzio di società,
con una sede adeguata continuasse a formare ragazzi,
- non mi sarei aspettato neppure che la storica società femminile dell’Olimpia si sdoppiasse
- che per la prima volta una squadra di giovani africani di Keita, partecipasse a Pesaro ad
un torneo giovanile su invito del Basket Giovane ,
- che stars dell’N.B.A. si esibissero al campo del Basket Giovane.
Ma, nonostante tutto quello che è successo, vorrei che qualcuno mi spiegasse come sia stato possibile che il dott. James Naismith abbia seminato un seme, che Agide Fava procedesse all’innesto indigeno e che grazie a loro, migliaia di pesaresi potessero beneficiare dei copiosi frutti.
Ricostruiamo ora cronologicamente questo decennio con le note più importanti relative alle formazioni maggiori della nostra realtà:
STAGIONE 1996/97
Il 1996 fu l’anno delle grandi novità, anzitutto il grande basket pesarese saluta il mitico hangar di Viale dei Partigiani teatro di 2 scudetti e di mille battaglie ed approda nella sua nuova enorme casa: il BPA PALAS della Torraccia capace di contenere ben 10.323 persone e considerato uno degli impianti all’avanguardia in Europa.
Nel nuovo Palas la gente gode pienamente e comodamente dello spettacolo sportivo ma data la lontananza delle gradinate dal campo di gioco viene a mancare la leggendaria pressione del pubblico pesarese.
Il pubblico pero’ apprezza il nuovo ambiente e sottoscrive oltre 5.500 abbonamenti alla nuova stagione sportiva della Scavolini.
Ma la vera rivoluzione fu fatta nell’organico della squadra, abbandonati in un colpo solo coach Valerio Bianchini ed i grandi senatori Walter Magnifico, Ario Costa, Antonello Riva e Sandro Dell’Agnello, la squadra viene affidata al paron Tonino Zorzi che richiama dalla deludente stagione NBA a Toronto l’estroso Vincenzo Esposito ed attorno a lui costruisce la squadra.
Il 1996 fu anche l’anno della sentenza Bosman ed infatti la squadra contiene il Finlandese Marti Kuisma, l’irlandese Dan O’Sullivan e l’italo-canadese Guarasci oltre agli americani Sly Gray (al posto di Sutton) e Kevin Thompson, gli altri sono giovani del vivaio come Filo Rossi, Matteo Panichi, Giulio Rossi, Andrea Pistilli e Filippo Volpato.
E’ una stagione deludente e la Scavolini si salva all’ultima giornata, finisce al 12° posto ed esce subito (2-0) ai play-off contro la Mash Verona.
Nel vecchio palazzetto di viale dei Partigiani continua a giocare la Spar che fallisce contro il San Marino, dopo un tempo supplementare, la promozione in serie B2
STAGIONE 1997-98
E’ una stagione ancora peggiore della precedente per la Scavolini, caratterizzata da una girandola di allenatori (prima Dule Vujosevic poi Stefano Bizzosi poi di nuovo Vujosevic) e di nuovi giocatori tra i quali Yann Bonato, Troy Truvillon, Andres Guibert, Todd Day e Isaac Fontaine; non c’e’ ne gioco ne amalgama ed il risultato e’ inevitabile.
La squadra vince solo 7 partite e retrocede dopo venti anni in serie A2.
E’ invece trionfale il campionato della Falco della famiglia Vellucci, guidata in panchina dal pesarese Alfredo Carboni, con una straordinaria striscia vincente centra la promozione in B2.
Stefano Tommassini, ex dell’Inferno Biancorosso, ha smesso i panni del tifoso e indossato la giacca da manager d’azienda, ma la passione per la pallacanestro rimane: in compagnia di soci acquisisce da Porto san Giorgio i diritti sportivi di C2 e trasferisce la squadra a Montecchio.
Un nuovo impianto di basket all’aperto arricchisce la città di Pesaro: è quello situato sulla spiaggia e gestito dalla Società Basket Giovane Pesaro che ha curato i lavori di ripristino di una vecchia colonia Pompei. L’anima della società è costituita da un gruppo di amici guidati da Alberto Paccapelo. La struttura sarà sede di importanti eventi sportivi e luogo di aggregazione per i giovani della città. Il Basket Giovane si distingue per l’attività sportiva ma anche per l’organizzazione del Torneo “Viva Keita” e per la collaborazione con associazioni impegnate nel campo dell’handicap.
L’Olimpia, storica società di basket femminile, presieduta dall’Avv. Cioppi Giancarlo, consegue la promozione in serie B di eccellenza.
STAGIONE 1998-99
La Scavolini riparte dalla A2 con la chioccia Magnifico ed il basket aggressivo di Attilio Caja, gli americani sono Tony Dawson e Myron Brown (poi tagliato per Steve Henson), finisce al 4° posto e fallisce la promozione perdendo i playoff contro la Biella di Joe Blair, pero’ nel giugno 1999 la Vuelle si fonde con la Pallacanestro Gorizia rilevandone i diritti di serie A1, e cosi’ si torna nella massima serie.
Per la Falco, matricola in B2, inizia bene il campionato, il derby con il Montegranaro riporta tanti tifosi al palazzetto di Viale dei Partigiani, come non si vedevano da tempo. La stagione però non si chiude bene, Paolini sostituisce Carboni in panchina ma nonostante il cambio d’allenatore la Falco esce al primo turno dei play-off, eliminata da Sarno.
Come la Scavolini, anche la Falco acquisisce i diritti da Latina per il campionato di B1.
La Virtus che gioca a Montecchio conquista, dopo un eccellente campionato, la finale per la promozione in serie C1, ma viene sconfitta dal Porto san Giorgio.
L’Olimpia raggiunge i play-off di B d’eccellenza ed organizza al BPA Palas le Finali Nazionali Allievi e Allieve
STAGIONE 1999-2000.
In estate, dopo oltre 20 anni Valter Scavolini cede la presidenza della Victoria Libertas Scavolini al figlio Gianmarco. La squadra viene affidata ancora a Caja e viene costruita attorno all’asse Booker-Blair e riconquista il cuore dei tifosi ed il 4° posto (18 vinte e 12 perse) ma esce nei playoff contro l’Adecco Milano (2-0) orfana di Melvin Booker infortunato.
Per la Falco, con il panchina coach Paolini, matricola in B1 il campionato è sfortunato, un incredibile canestro a fil di sirena condanna la società della famiglia Vellucci alla retrocessione in B2
La Virtus, del presidente Tommassini, giudata in panchina da Tonucci, affronta un altro anno di C2, si potenzia nell’organico e dopo la delusione dell’annata precedente coglie la promozione in C1 ai danni della Libertas Fabriano.
A Settembre 2000 sul campo del Basket Giovane si esibiscono due stelle della pallacanestro, l’ NBA Scottie Pippen e Gianmarco Pozzecco, l’esibizione viene seguita da centinaia di ragazzi.
L’Olimpia viene commissariata, rinuncia alla serie B e con l’aiuto del Basket Giovane rifonda la nuova società ripartendo dalla serie C
STAGIONE 2000-01
Sulla panchina della Scavolini arriva coach Pillastrini, presentato ufficialmente in una conviviale al Panathlon. Spinta dagli americani Booker, DeMarco Johnson, dallo sloveno Marko Tusek oltre al pesarese Michele Maggioli, lanciato in quintetto base, la squadra regge bene su tutti i fronti.
La strada per le Final Four di Suproleague dopo aver eliminato l’Ulker Istanbul, le viene sbarrata dal futuro campione Maccabi di Tel Aviv, mentre gli sforzi (contro la Paf Bologna) per raggiungere la finale di Coppa Italia a Forli’ portano ad una netta sconfitta ad opera della stellare Kinder Bologna. Il popolo biancorosso si presenta in 3.000 unita’ a Forli’ ed e’ una grande dimostrazione di attaccamento.
In campionato la stagione regolare si chiude in un ottimo 2° posto (25-9) ma gli sforzi per battere 3-2 la Snaidero Udine nei quarti viene pagata in semifinale contro la Paf Bologna persa per 3-0.
A fine stagione lascia il capitano Walter Magnifico che nei suoi venti anni di carriera ha percorso tutta la parabola del grande ciclo vincente.
La Falco, digerita la retrocessione in B2, programma con cura il ritorno in B1.. Assume ruolo fondamentale nelle scelte tecniche e nella conduzione del mercato Roberto Vellucci. In panchina un giovane allenatore espressione del settore giovanile della Scavolini: Stefano Bizzosi. Ma la stagione è deludente e La Spar si salva ai play out
La Virtus, inizia ma matricola la nuova esperienza del campionato di C1, doveva essere un’annata di transizione ma guidata da coach Tonucci centra la promozione in B2 contro Castel Guelfo.
Al torneo Viva Keita che si tiene presso il nuovo campo all’aperto di viale Trieste quest’anno c’è una squadra particolare: è quella formata da ragazzi africani di Keita che escono per la prima volta dal loro villaggio e conquistano un onorevole 13° posto, dietro squadre importanti come Benetton, Scavolini, Fortitudo. E’ una bellissima esperienza che accomuna tutta la città.
Grazie alla ristrutturazione dei campionati l’Olimpia risale in serie B regionale.
STAGIONE 2001-02.
Per la Scavolini è una stagione di transizione, in quintetto si registra il ritorno di Blair e l’aggiunta del serbo Misha Beric ma i risultati sono inferiori alle attese, si chiude al sesto posto in stagione regolare (23-13) e sia in Coppa Italia che nei playoff la strada viene sbarrata dalla Kinder Bologna.
La Spar continua la caccia alla serie B1, ha scelto D’Urbano come allenatore, riporta a Pesaro “Bicio” Faccenda ed alleste una squadra con tanti nomi importanti.
La Virtus del presidente Tommassini decide di lasciare il Pala Dionigi di Montecchio e si trasferisce a Pesaro: sono così tre le società che militano in campionati nazionali a testimonianza della mai sopita passione pescarese per il basket. Sarà l’anno del derby in B2 tra la Falco e la Virtus, guidate in panchina da allenatori pesaresi Tonucci e D’Urbano e poi Cinciarini. Sono le due squadre che in questo momento, giocando sul vecchio campo di Viale dei Partigiani, rappresentano la pesaresità e lo spirito dei playground tipico della nostra città
STAGIONE 2002-03
Nell’estate del 2002 vengono rilasciati Maggioli ed i costosi Booker e Blair dando a Marco Crespi il compito di rifondare la squadra attorno a Beric e a due collegiali Usa (Richardson e McGhee) che fuggono nella notte da Pesaro al ritorno da una sonora sconfitta subita a Milano. I due fuggitivi vengono sostituiti da Clarence Gilbert e da Chris Gatling con risultati scadenti.
La stagione si chiude male col lancio di uova all’indirizzo del coach che si dimette all’istante. La salvezza viene raggiunta non senza patemi.
E’ un epilogo molto deludente che porta la famiglia Scavolini, dopo 23 anni di proprieta’, a cedere la gloriosa Victoria Libertas all’imprenditore pescarese Enzo Amadio, e’ il 28 maggio 2003 il giorno che segnera’ per sempre la storia della Vuelle. Il passaggio di consegne si ufficializza in una conviviale del Panathlon alla presenza della stampa nazionale e locale.
La Falco pronta per un nuovo campionato di B2, si muove bene sul mercato e la squadra è consideratala favorita. Termina la stagione regolare al primo posto. I play-off iniziano però con una sconfitta, ma i falchetti si riprendono, passano il turno ed affrontano in semifinale nel vecchio hangar Porto Sant’Elpidio e vincono davanti a 2500 spettatori. La finale è un altro derby con Senigallia. Due partite equilibrate che si risolvono entrambe nel finale a favore dei pesaresi. Esplode così la gioia dei falchetti e di tanti pesaresi al seguito, per la conquista meritata della B1.
La Virtus centra i playoff al suo secondo campionato di B2
Si ripete al campo del Basket Giovane in viale Trieste la kermesse con una star NBA: è la volta di Kevin Garnett che, nell’unica tappa italiana, mostra la sua capacità di incantare il pubblico.
Nasce una nuova compagine di basket femminile, Sport’s Scool, società satellite dell’Olimpia, iscritta al campionato di serie C
STAGIONE 2003-04.
Il nuovo presidente Amadio rivoluziona tutta la Victoria Libertas ancora sponsorizzata Scavolini, resta solo capitan Gigena e costruisce una squadra piena di stelle affidandola al coach Phil Melillo con lui nella esperienza di Roseto.
Il quintetto comprende il grande Sasha Djordjevic, lo sloveno Marko Milic e gli americani Alphonso Ford, Rodney Elliott ed il pivot Bud Eley.
Anche la panchina e’ di ottimo livello con il finnico Rannikko, gli argentini Scarone e Gigena, il pesarese Malaventura e l’esperienza di Frosini.
La qualita’ del gioco e’ altissima ed il pubblico ritrova subito l’entusiasmo perduto e le magie di Ford (che segna 23.5 punti di media) esaltano i puristi del basket
La stagione regolare si chiude al 4° posto (23 vinte e 11 perse), nei playoff viene eliminata Napoli per 3-2 ma in semifinale si esce con Siena che poi vincera’ il suo primo scudetto.
Nelle Final Eight di Coppa Italia si arriva ancora in fondo ma questa volta la strada e’ sbarrata dalla Benetton Treviso.
Il pubblico di Pesaro (oltre 6.400 spettatori di media a partita) e’ il primo assoluto in Italia ed il 6° in Europa.
Ma l’estate e’ tragica e si porta via il compianto e amatissimo Alphonso Ford, aveva giocato e combattuto in silenzio per tutta la stagione convivendo con il terribile male oscuro trascinando eroicamente i compagni con la sua energia e il suo sorriso. Alphonso lascia un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi e la sua scomparsa lascia nello sgomento tutto il mondo del basket.
Per la Falco inizia una nuova avventura in B1, la presidentessa Orciai lascia e diventa presidente Stefano Vellucci. La società cresce sia dal punto di vista tecnico con buoni giocatori, sia dal punto di vista societario. Non a caso il presidente della Spar Stefano Vellucci viene eletto presidente della Lega Nazionale Pallacanestro di categoria.
Continua l’esperienza della Virtus nel difficile campionato di B2, la squadra centra i playoff.
La squadra dell’OLIMPIA vince il campionato di B regionale ma perde a Roma contro Sassari lo spareggio per la promozione in B nazionale.
Lo SPORT’S SCHOOL vince il campionato di serie C e conquista la promozione alla B regionale.
STAGIONE 2004-05
In panchina inizia Melillo ma a stagione in corso ritorna clamorosamente coach Crespi, al posto dell’indimenticabile Ford arriva un altro grande campione come Charlie Smith che gioca una stagione fantastica in onore del suo sfortunato predecessore.
Tutto il quintetto e’ rivoluzionato, con Scoonie Penn al posto di Djordjevic che in attrito con la societa’ abbandona la squadra, il pivot e’ il sorprendente scozzese Archibald e le due ali sono il deludente Lavor Postell (da dicembre al posto di Forrest) ed il finnico Mottola.
Gli scarsi risultati di in campionato finito al 9° posto sono riscattati da una indimenticabile Eurolega in cui la Scavolini raggiunge le “top 8” eliminando clamorosamente le favorite Barcellona e Real Madrid per poi inchinarsi solo ai futuri campioni d’Europa del Maccabi Tel Aviv.
Ma nell’aria c’è il presagio di difficoltà economiche. Lorenzo Rossi, presidente di Aspes Multiservizi, nel corso di un convegno organizzato nell’aprile 2005 dal Panathlon, lancia il progetto di una Public company per lo sport cittadino. Il grido d’allarme rimarrà inascoltato.
Ma il momento piu’ amaro doveva ancora arrivare, e in piena estate (il 15 luglio 2005) per una questione di debiti non onorati dalla gestione Amadio la Victoria Libertas fallisce dopo 60 anni dalla sua nascita e cosi’ termina la sua gloriosa storia perdendo tutti i giocatori oltre al diritto di giocare in Serie A.
Per la Falco l’impegnativo campionato di B1 non lesina soddisfazioni, ma mai come in questa stagione sarà fondamentale per la pallacanestro cittadina avere la società dei Vellucci in B1.
Infatti fortunatamente la storia della Victoria Libertas e’ solo sospesa, la fusione con la Falco Gruppo Spar della famiglia Vellucci permette alla Vuelle (cosi’ viene rinominata la squadra) di ripartire dalla serie B1: Valter Scavolini torna in aiuto e diventa presidente onorario a fianco del Presidente Stefano Vellucci.
I tifosi pesaresi, sconvolti e disorientati, vedono la luce in fondo al tunnel e decidono di stare vicino alla nuova creatura simbolo della rinascita del grande basket pesarese sottoscrivendo 3.800 abbonamenti che per la serie B1 sono un record imbattibile.
La Virtus che aveva allestito una squadra giovane, guidata da Ercolessi ha divertito con un basket frizzante ed ha concluso con soddisfazione il campionato di B2. Nell’estate diventa la seconda squadra della città. Purtroppo causa la chiusura del Palazzetto di Viale dei Partigiani sarà costretta ad emigrare nella palestra di Villa Fastiggi.
L’OLIMPIA e lo SPORT’S SCHOOL partecipano al campionato di B regionale con squadre interamente formate da ragazze provenienti dal vivaio; le squadre raggiungono i play-off al termine dei quali lo SPORT’S SCHOOL conquista la promozione alla B eccellenza.
STAGIONE 2005-06.
La Scavolini-Spar viene affidata al coach romano Marco Calvani e consegnata al campione Carlton Myers che dopo 10 anni torna a Pesaro sposando generosamente la causa della rinascita del basket pesarese.
La squadra chiamata Scavolini-Gruppo Spar vuole la promozione sul campo e, costruita con giocatori di primo livello come Li Vecchi, Morri e Podesta’ compie una cavalcata trionfale vincendo nella stagione ben 33 partite su 37 (7-0 nei playoff) e cosi’ il ritorno in A/2 e’ realta’.
Dal punto di vista societario il presidente Vellucci progetta un nuovo modo per costruire una società solida, un Consorzio di imprenditori. Il Panathlon è ancora protagonista organizzando un convegno per la presentazione di questa nuova iniziativa.
La Virtus del presidente Tommassini affronta ancora un’annata di B2, estremamente difficile anche per essere costretta a giocare nella palestra di Villa Fastigi. Coach Ercolessi salva comunque la squadra che nell’estate viene affidata ancora ad un giovane allenatore pesarese Andrej Rinolfi.
Continua la politica di formare squadre con giocatrici “pesaresi” di nascita o provenienti dal settore giovanile. Lo SPORT’S SCHOOL conquista la salvezza in B eccellenza con una squadra giovanissima, con sole 3 ragazze senior e un’età media di 19 anni. L’Olimpia partecipa alla B regionale.
Le due società entrano a fare parte del costituendo consorzio, Sport per Pesaro, delle società di basket.
E’ infatti l’anno della riunione delle società minori di basket nel Consorzio Sport per Pesaro che pone fine a decenni di divisioni e diatribe. La sede del nuovo Consorzio è presso il Campo di Viale Trieste che diventa così il fulcro di quasi tutta l’attività giovanile di basket della città. L’importanza di questo accordo è garantire ancora a tantissimi giovani di praticare il meraviglioso sport della pallacanestro, perché come disse l’indimenticato Agide Fava “ … i pesaresi la pallacanestro l’hanno nel sangue ed è un bacillo che contagia poi l’intera famiglia e per intere generazioni”
Hanno collaborato: Alberto Paccapelo e Michele Zavagnini Novembre 2006
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