PALLACANESTRO:DALLA PALESTRA CARDUCCI ALLA GRANDE ASTRONAVE
Si può dire che la pallacanestro pesarese ha gareggiato nel mondo del basket con una staffetta di atletica leggera, pari ad una 4 x 100. Quattro sono stati infatti i periodi che l’hanno caratterizzata nel tempo; dai tempi mitici degli inizi sino allo sport spettacolo tra i due secoli.
*1938 – prima frazione – Palestra Carducci . Ai blocchi di partenza, o meglio davanti ai tabelloni che sostengono il canestro, scattano i giovani e le ragazze del Comando Federale, della G.I.L, del G.U.F., dando vita ad una passione che per anni educherà generazioni di pesaresi ed appassionati Ben 300 persone assistono, gremendo la palestra Carducci per un incontro tra Magistrali ed Istituto Tecnico …
*1946- seconda frazione – Si disputa sul rettilineo di Viale della Vittoria, in un campo all’aperto (era la pista del pattinaggio a rotelle!). La frazione è molto travagliata, ma ha lasciato ottimi ricordi: gioca la VICTORIA e spesso arriva anche a sorridere la vittoria. Non ci sono spogliatoi, bensì due capanni; la doccia è ricavata da un annaffiatoio, il segnapunti cartellonato. Tuttavia il nuovo campo (si badi bene: si giocava alle ore 11 del mattino, prima della S. Messa di mezzogiorno) ebbe l’onore di ospitare la squadra della città di Trieste, ora in terra italiana con il tricolore!!!!!
*1956 – parte la terza frazione – Al coperto, nell’ancor incompiuto Palasport di Viale Marconi.
E’ la frazione più difficile, quella della curva dove si annullano tutti i vantaggi delle corsie e si verificano i valori dei contendenti. Ed il cosiddetto capannone, o hangar, di viale dei Partigiani, porta nel suo palmares due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e ben 18 anni di Serie A e due di Serie B, e con tutti questi allori cestistici Pesaro esce dalla curva pari alle grandi !
*1996 – ultima frazione – E’ quella più attesa, più spettacolare dove si decide tutto: Siamo nel nuovoPalazzo dello Sport, alla Torraccia, detto anche BPA Palas. Il testimone passa ora da Bianchini a Zorzi. Si gareggia ormai, dal 1974 con i colori della Vuelle Scavolini: In fondo al rettilineo ora c’è lo scudetto delle nuove generazioni.
Quanti nomi corrono alla mente: nomi di atleti, di dirigenti, di appassionati che hanno dato vita e reso possibile questa meravigliosa staffetta cestistica dal 1935 (i pionieri) fino agli albori del 2000. Ricordarli tutti è impossibile: troppi , bravi e meno bravi, però sempre sorretti da un pubblico generoso ed entusiasta ed entusiasmante per il suo calore ai bordi della pista (pardon, siamo al parquet).
Cambiano gli interpreti, ma è sempre un incitamento: corri!, corri Scavolini verso il terzo traguardo scudettato. (Michele Scrima)
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