I SOCI FONDATORI
Se i nomi e le firme tracciate nel verbale dell’Assemblea Costituente, avvenuta nel lontano 28 Novembre 1957, lasciano intuire il solco di una personale storia, di un impegno profuso, ecco che le loro sembianze ci ripropongono le singole espressioni caratteriali, che emergono dal tempo trascorso, come se volessero rammentare la traccia di quegli eventi fin dal loro divenire.
Questa rubrica è dedicata a loro, a quel gruppo di “Soci promotori” che, con il proprio sentire, l’ingegno, la dedizione e la profonda passione, hanno acceso la fiaccola che ha dato vita al “Panathlon Club di Pesaro” per l’affermazione dell’ideale sportivo, animato dai sani principi ispirati all’etica della responsabilità e del fair play, quali elementi sostanziali nel processo di formazione ed elevazione della persona, nel quadro dell’amicizia e della solidarietà tra uomini e popoli.
In occasione del cinquantesimo anno dalla fondazione del Club,
a loro si rivolge il grato pensiero di tutti i Soci.
Dr. AGOSTINO ERCOLESSI
Sportivamente Agostino Ercolessi è nato negli anni ’40, come nuotatore di stile libero, quando ancora si nuotava nelle acque del porto, tra le due banchine in legno costruite sulle palafitte. E’ passato poi a gareggiare sulle piste di atletica, col fondo di polvere di carbone, cimentandosi sui 400 metri piani. Tante le gare combattute e vinte, fino ad arrivare, negli anni 1946-47 ad indossare la maglia azzurra. Nel 1950 ha costituito a Pesaro la sezione di atletica leggera, sotto l’egida della Polisportiva Libertas, assumendone con passione la direzione tecnica. Negli anni ’70 è stato designato quale Delegato provinciale del CONI, proprio in occasione del lancio dei Giochi della Gioventù, che attirarono all’attività sportiva tantissimi ragazzi.
Nel 1957 aderì con fervido entusiasmo, alla costituzione del Panathlon Club di Pesaro, offrendo la sua generosa disponibilità, unita all’esemplare umanità forgiata dall’esperienza sportiva di atleta, da sempre coerente allo spirito panathletico. Oggi collabora ancora alle attività del Club ed, esternamente, è onorato di reggere la carica di Presidente, della sezione pesarese, dell’emerita Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia. A lui si deve, in collaborazione con Vittorio Cassiani e l’urbinate Zampolini, l’apprezzatissima pubblicazione “Al traguardo dei ricordi” edita nel 1964, che è rimasta la più preziosa testimonianza storica sulle attività sportive pesaresi.
La categoria sportiva da lui rappresentata è, e non poteva essere altro che, l’atletica leggera.
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Dr. CARLO ALBERTO FERRI
Carlo Alberto Ferri, notaio, appartenne all’alta borghesia della nostra città. Suo nonno, Filippo, era stato anch’egli notaio, il suo papà avvocato, il proprio figliolo Giuseppe è attualmente titolare dello “Studio notaio Ferri”.
Un uomo di cultura e spiccata personalità, ma anche uno sportivo appassionato e benemerito. Lo ricordiamo nel Consiglio Direttivo della VIS Calcio, accanto al giudice Maurizio Marini (allora Presidente - anno 1962) impegnato a condividere i mille problemi di quell’avventura sportiva cittadina.
La domenica pomeriggio, quando la Vis giocava allo stadio “Benelli, soleva seguire la partita non dalle poltroncine della tribuna centrale, ma in piedi sull’alto della collinetta di destra, per rimanere accanto ai tanti suoi amici sportivi di allora, a cominciare dallo stesso giudice Marini, dal Dr. Marcello Liguori, dentista, dal collega Dr. Mario Marchionni e tanti altri pesaresi, attivii sostenitori della Vis. Pomeriggi domenicali appassionati ed appassionanti anche se, purtroppo in casa Vis, molto spesso erano più le cocenti delusioni che l’esultanza per i risultati positivi.
Un caro amico, un vero “signore” nei modi e nell’animo che, spinto dal suo ideale sportivo, si onorò di far parte della prima compagine di uomini che dettero vita al nostro Club di Pesaro del Panathlon International in rappresentanza della categoria sportiva : calcio.
Lo ricordiamo sempre con infinita simpatia ed affetto.
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Dr. CARLO FABI
Nel novembre del 1954, per iniziativa di un gruppo di sportivi, uniti dalla comune passione del mare, si costituì a Pesaro una nuova società sportiva: la Società Canottieri.
In pochi anni d’intensa attività, il sodalizio fu capace di imporsi per numero di soci ed efficacia organizzativa, riuscendo a conquistare, con i propri iscritti, validissimi risultati in campo agonistico.
Tra questi il Dr Carlo Fabi, persona distinta, affabile ed oltremodo socievole in terra, quanto solitario vogatore in mare, perché amava uscire da solo, vogando con potenza e perizia, in perfetto equilibrio su una di quelle straordinarie imbarcazioni dallo scafo filiforme, leggerissimi gusci di legno, mossi dai lunghi sottili remi che, scivolando veloci nell’acqua, gli trasmettono la spinta.
Anche il Dr. Carlo Fabi, appassionato dell’arte del remo, il 28 novembre del 1957, accolse con slancio di partecipare all’Assemblea costituente del Panathlon Club di Pesaro.
Si presentò in rappresentanza dello sport del canottaggio nostrano, offrendo tutta la sua entusiastica collaborazione.
Uno sportivo puro che, nel corso di tanti anni, ha onorato il sodalizio con la sua affabile e cordiale assidua presenza.
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UMBERTO CARDINALI
Umberto Cardinali, classe 1908, è un personaggio che ha dietro di sé una lunga storia, una storia che nel 2002 è stata oggetto di un libro intitolato “Vita a largo raggio” . Un racconto biografico tracciato dalla penna di Matteo Giardini, che ha ottenuto lusinghiere testimonianze da parte di personalità insigni come Franco Bestini, che ha definito Umberto Cardinali «Un giovane eroe di 94 anni», Nestore Morosini del Corriere della Sera, Italo Cucci del Corriere dello Sport, ed ancora dal Dr. Enzo Mancini e dal campione italiano Vittorio Adorni.
Il ciclismo è stata la sua passione giovanile, un amore viscerale, coltivato nello spirito del sacrificio, dell’abilità, dell’intraprendenza che lo ha sempre distinto, fino ad arrivare a correre il prestigioso “Giro d’Italia”. Era l’anno 1931.
Molto vivacemente ha scritto di lui l’amico Vittorio Cassiani, sulle pagine de “Al traguardo dei ricordi” : «Cardinali al Giro d’Italia non era fra i “marescialli”, fra i “capitani”, fra i “generali” del pedale, ma molto più avanti, davanti a tutti nel posto che, paragonando tutto ad una sfilata militare, compete al tamburino…» Potremmo dire Cardinali ….el tamburén.
Un uomo che ha saputo declinare l’attività sportiva con quella di industriale di alto livello, mantenendo il medesimo stile, asciutto, fedele ai sentimenti ed al lavoro, dotato di slanci e di generosità, dettati dall’agilità di un cuore sempre giovane..
Una sobria e simpatica figura d’atleta e sportivo d’altri tempi, che ancora oggi divide i suoi interessi imprenditoriali, con qualche ora sulla strada a pedalare, in sella alla sua amata bicicletta.
La sua adesione al comitato promotore, per la nascita del Panathlon Club di Pesaro, è stata pronta, briosa ed ovviamente in rappresentanza del suo sport preferito: il ciclismo.
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Dr. EUGENIO SINISTRARIO
Il Dr. Eugenio Sinistrario, appassionato d’equitazione assieme al Marchese Baldassini ed al generale Barba, è stato sicuramente il cavaliere pesarese più noto e famoso. Durante il servizio militare ha coltivato tale attività sportiva, partecipando a numerosi concorsi ippici. Nel 1938 venne trattenuto in servizio attivo, con il compito di completare i suoi allenamenti, presso la scuola di cavalleria del Centro Olimpico Militare, per partecipare alle olimpiadi del 1940 che purtroppo, per i noti fatti bellici, non ebbero luogo.
Nel successivo anno 1939 il tenente Sinistrario, certamente uno fra i migliori cavalieri italiani, riuscì nuovamente a distinguersi, conquistando il prestigioso titolo di Campione Italiano per il “dressage”.
Di lui scrivono le cronache dell’epoca «... particolarmente ammirato per lo stile corretto e la signorilità del portamento...» Dopo la guerra, abbandonato lo sport attivo, è stato per diversi anni Ispettore della Federazione Italiana Sport Equestri, impegnandosi in quel ruolo con estrema correttezza e profonda passione. Nella vita privata si è sempre comportato signorilmente ed in maniera altrettanto corretta, tanto che quando ha lasciato questo mondo, qualcuno ha detto di lui «Con Eugenio è scomparso l’ultimo vero signore di Pesaro».
Anch’egli venne meritatamente chiamato a fare parte del comitato promotore del Panathlon Club di Pesaro, in cui rimase per tanti anni a rappresentare la categoria sportiva: equitazione.
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OSVALDO BERTI
Osvaldo Berti, amichevolmente detto “Il moro” è una delle figure più rappresentative dello sport pesarese. Da tutti conosciuto ed apprezzato, era presente ovunque con il suo calore, la sua voce pastosa, convincente, il suo ottimismo Instancabile allenatore della squadra agonistica Vis-Sauro Nuoto, negli anni cinquanta, riuscì a portarla ai vertici del nuoto nazionale, conquistando, con i suoi giovani nuotatori, l’ambito titolo italiano.
Berti si rammaricava spesso perché i “suoi ragazzi”, come affettuosamente li chiamava, erano costretti a sospendere gli allenamenti nei mesi invernali, poiché dovevano allenarsi all’aperto, nelle acque del porto, nuotando tra le banchine dei 50 metri.. Comunque, sotto la sua attenta guida, i “suoi ragazzi” riuscirono ugualmente a battere, in più occasioni, le forti rappresentative di altre società sportive che, disponendo di piscine coperte, avevano la possibilità di allenare i propri atleti con regolarità, nel corso dell’intero anno.
Nel 1953 la Federazione Italiana Nuoto, affidò a Osvaldo Berti, l’incarico di tecnico della Nazionale italiana. Un incarico d’alta responsabilità e di notevole competenza tecnica, che il nostro “moro” svolse egregiamente, con indubbio valore e piena soddisfazione di risultati. Nello stesso anno Osvaldo accompagnò il giovane Angelo Romani, suo fiore all’occhiello, a New Haven (USA) dove il suo pupillo realizzò il record europeo sui 400 metri stile libero, con il tempo di 4’ 30”. Un risultato che allora fece epoca !
L’innata passione per lo sport del nuoto, che lo ha visto impegnato per anni nell’allenare con pazienza, competenza e bonarietà i suoi ragazzi, lo ha spinto ad accettare l’incarico d’insegnante presso l’ISEF - l’Istituto Superiore di Educazione Fisica – con sede in Urbino, ove continuò la sua missione di allenatore, addestrando al nuoto tantissimi altri giovani allievi.
Un personaggio che non poteva mancare nella rosa dei convenuti, per questo venne chiamato a far parte dei Soci fondatori del nostro Club, ed egli accorse generosamente in rappresentanza della categoria sportiva: nuoto.
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Rag. NICOLA GUARDIANI
Il gruppo costituito da Nicola Guardiani, assieme gli amici Agide Fava, Gino Filippucci, Giorgio Ghirlanda e Mario Panicati, è da considerare il nucleo storico che, nel luglio del 1946, dette vita alla Unione Sportiva “Victoria” Da questo sodalizio si è sviluppato quel movimento cestistico che, in seguito, ha dato a Pesaro il brivido del grande basket.
Prima con le squadre della Victoria-Libertas e successivamente con la “Scavolini” basket, che ha gloriosamente militato nel massimo livello nazionale, giungendo a conquistare lo scudetto italiano. Il rag. Guardiani, che allora rivestiva la carica di segretario, tesoriere e amministratore unico della società sportiva, nel comparto delle “entrate” poteva fare affidamento solo sulla spontanea generosità dimostrata dalla passione degli organizzatori, ed in alcuni modesti contributi offerti dai giovanissimi atleti. Di conseguenza non di rado capitava che, per coprire la contropartita delle necessarie “uscite”, Nicola dovesse intervenire personalmente, anticipando di tasca propria le spese vive, per permettere le trasferte dei giocatori. In rappresentanza della categoria pallacanestro, Guardiani fu accolto tra i promotori del Club, per questa sua dimostrazione di piena disponibilità, sacrificio per la causa sportiva pesarese e per l’ideale educativo, trasmesso ai giovani, attraverso la disciplina sportiva.
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Marchese ALESSANDRO BALDASSINI
Nobile di casato, il Marchese Baldassini non poteva scegliere che uno sport nobile per eccellenza: la scherma. Egli stesso raccontava di avere appreso i segreti di quell’arte antica e cavalleresca dal maestro Ettore Jannucci, nel lontano 1908.
A seguito della costituzione del Panathlon Club di Pesaro, avvenuta nel Novembre del 1957, è proprio il Marchese Baldassini che, all’unanimità, viene eletto primo Presidente del Club. Un Presidente veramente “in gamba” ancora attivo in pedana, che dà filo da torcere anche ai più giovani, per l’acquisita esperienza e l’abilità negli assalti. Gli incontri avvengono nelle sale più alte del suo palazzo, ove ha trovato sede il club schermistico pesarese, nell’ambito del circolo UNUCI.
Abile cavallerizzo, Baldassini coltivò, negli anni giovanili, anche questa disciplina sportiva sempre con tenace passione e per tanti anni. Fu convocato anche dalla Federazione Italiana Sport Equestri, per fare parte della giuria di gara in vari concorsi ippici di primaria importanza a livello nazionale ed internazionale, come ad esempio il famosissimo Concorso Ippico di Roma.
Una persona che, all’innata eleganza comportamentale, ha unito il leale rispetto delle regole sportive, sia in gara, che nel suo delicato ruolo di giudice di gara. Nell’ambito del Panathlon Club di Pesaro egli ha rappresentato la categoria : scherma.
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Dr. ANTEO DELLA FORNACE
Anteo è l’uomo del calcio pesarese per eccellenza, non un tifoso qualsiasi, ma un vero amante di tale disciplina sportiva. E’ sempre stato un appassionato del bel gioco, della competizione leale, che faceva rispettare quando, sul campo, vestiva la sua divisa di arbitro.
Un uomo fedelissimo alla Vis-Pesaro calcio, sia nella buona che nella cattiva sorte. Più volte soleva affermare di essere sempre stato presente a tifare per i suoi beniamini, anche quando la società militava nelle categorie inferiori.
Come arbitro, fin da giovanissimo, non ha lesinato tempo ed energie per svolgere il suo compito, recandosi ad arbitrare anche nelle località più lontane ed impervie della regione. Voleva essere presente, prestare la sua opera perché viveva responsabilmente quest’impegno, e ci teneva svolgerlo con puntualità, serietà e scrupolosa precisione. Così come ha continuato a comportarsi anche nella veste di arbitro di pallacanestro, quando ancora non si parlava di basket.
Con la stessa totale dedizione ha svolto, con solerzia e puntualità estrema, le molteplici incombenze nel suo pluriennale incarico di Segretario del nostro Club. I Soci del Club lo hanno voluto premiare per tanta partecipazione, ritenendolo meritevole di essere eletto Presidente nel biennio 1978-79 e la sua fu una dirigenza di qualità e di rinnovamento della vita del Club.
Nel 1957 partecipò all’Assemblea Costitutiva del Panathlon Club di Pesaro, rappresentando la categoria “arbitri”, e con noi rimase fino al termine della sua vita, continuando instancabilmente ad offrire la sua preziosa opera.
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DORINO SERAFINI
In verità il suo nome di battesimo era Teodoro. Ma tutti l’hanno conosciuto come Dorino. Nacque a Pesaro il 22 luglio 1909 ed é ricordato come motociclista abile e spericolato, fin da ragazzo. Esordisce, nel mondo dei motori, come operaio-collaudatore presso la fabbrica pesarese di motociclette “Benelli”. Ben presto si dedica alle corse e raccoglie i primi successi con la famosa 175 c.c. una moto che, se venisse messa a confronto con quelle di oggi, sembrerebbe un giocattolo per bambini !
Poi passa alla M.M. e valorosamente conquista il titolo italiano di motociclismo. E’ chiamato presso il reparto corse della casa Bianchi e poi dalla Gilera, ed è con quelle motociclette che Dorino si laurea Campione d’Europa, un titolo da ritenersi equivalente all’attuale Campione del mondo.
Nel dopo guerra compie il grande salto, passando dalle due, alle quattro ruote, e miete risultati di notevole rilievo. Nel 1949 è convocato dalla prestigiosa Casa Ferrari di Maranello per affiancare piloti di chiara fama, tra i quali Villoresi e Ascari. Correndo sulle quattro ruote, come sulle due, il popolare pilota, Teodoro Serafin,i è rimasto, per noi, sempre lo stesso: il caro amico Dorino a cui abbiamo voluto tutti un gran bene. Lo ricordiamo nei nostri cuori come un grande pilota, abile, spericolato, scanzonato e generoso, soprattutto generoso.
Grazie a lui riuscimmo ad avere, ospiti alle nostre conviviali, personaggi illustri del mondo dei motori, e piloti straordinari suoi intimi colleghi ed amici. E’ rimasta memorabile la riunione che si fece con la partecipazione del mitico Fangio, presso il ristorante “la Bettola”, ove si parlò di automobilismo…… fino all’alba !
Nel 1957 il buon Dorino, da tutti amato e stimato, fu accolto con piacere tra i Soci fondatori del Club, a rappresentare degnamente la categoria automobilismo.
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Geom. ALDO TURA
Il buon Tura è stato quasi un padre per intere generazioni di sportivi, delle più diverse discipline; dall’atletica leggera, al nuoto, dal pugilato al pattinaggio a rotelle ed ancora dal ciclismo agli sport motoristici.
Sì perché il sig. Tura è stato lungamente, per gli sportivi praticanti, il signore del tempo, colui che, con la precisione dei suoi cronometri, scandiva i decimi ed i centesimi di secondo, per poi sentenziare il risultato delle singole prestazioni agonistiche.
Imperturbabile, scrupoloso, ma sempre col viso aperto e sereno, il sorriso sulle labbra, era pronto a porgere la sua benevole parolina di consolazione, al concorrente, quando il risultato non era proprio quello da lui desiderato. Aldo Tura è stato altresì un brillante giornalista sportivo, scriveva con vivacità e competenza sui giornali locali e la sua firma appariva spesso anche sulle pagine rosa della Gazzetta dello Sport.
I suoi articoli erano sempre vividi, ricchi di colorite espressioni, che rivelavano un’autentica passione sportiva, unitamente ad una scrupolosa obiettività e rigore nei vari commenti.
Condividendo gli ideali statutari, dettati dal Panathlon International, d’impulso si è unito al gruppo dei pionieri, in rappresentanza della categoria cronometristi, offrendo per anni ai Soci del nostro Panathlon Club una serie d’interessanti e frizzanti interventi, nel corso delle tante serate conviviali.
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Dr. VINCENZO DEL MONTE
Vincenzo Del Monte, radiologo, primario presso l’Ospedale San Salvatore della nostra città, dall’aspetto apparentemente burbero e riservato, era invece un personaggio particolare, cui non faceva difetto l’amicizia. E di amici n’aveva proprio tanti, disseminati nei vari settori dell’attività professionale, dello sport ed anche degli interessi cittadini.
La sua passione sportiva è stata dedicata completamente all’automobilismo e con slancio ricoprì anche l’incarico di Presidente dell’Automobile Club cittadino. Sicuramente quel virus lo aveva raccolto dal suo amico carissimo Dorino Serafini, pilota indimenticabile sulle due e sulle quattro ruote.
Infatti la continua frequentazione con Dorino Serafini gli permise di avvicinare e conoscer personalmente l’ambiente delle corse e i piloti famosi dell’epoca, che spesso – in particolare in preparazione delle storiche Mille Miglia – facevano sosta proprio a Pesaro, in casa di Dorino.
Poiché alcuni di loro erano affetti da problemi derivanti dalle esalazioni venefiche delle benzine, l’intermediazione del Dr. Del Monte spesso serviva a facilitare l’apertura delle porte della clinica “Santa Colomba” oggi trasformata in residenza per anziani, per l’assistenza, il ricovero e le necessarie cure ad alcuni di quei valorosi piloti.
Vincenzo Del Monte amava tantissimo le macchine veloci, prediligendo in particolare le “Alfa Spider” che guidava personalmente e che cambiava di frequente, per gustare il privilegio dei nuovi modelli, suscitando ovviamente l’invidia degli amici, tra i quali lo stesso Dorino Serafini ed anche Umberto Cardinali ed Oscar Dolcini, che erano quelli a lui più vicini..
Persona di tutto rispetto che, in rappresentanza della categoria automobilismo, ha voluto donare prontamente la sua preziosa attività, con spirito di servizio, per la fattiva realizzazione del nostro Club.
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Dott. PAOLO ALBINI RICCIOLI
Paolo Albini Riccoli, attento ed acuto giornalista sportivo, firmava i suoi prestigiosi articoli con la sigla “Alpa” Negli anni cinquanta i suoi “pezzi” apparivano quotidianamente sulla stampa locale e nazionale, suscitando emozioni ed entusiasmi. Avvolto nelle sue grandi passioni sportive: il motociclismo ed il nuoto, è stato uno dei validi collaboratori per la realizzazione del libro “Al traguardo dei ricordi”, edito dal nostro Club nel 1964, scrivendo appassionanti articoli. Articoli che hanno lasciato una traccia indelebile della storia agonistica della “Moto Benelli”, con racconti pieni di vita a rammentare le epiche imprese dei piloti pesaresi, che si sono battuti sulle strade d’Italia e d’Europa, da Tonino Benelli a Baronciani, da Battisti a Campanelli, da Grassetti al grande Dorino Serafini. A quei tempi si correva la Milano-Taranto, percorrendo le strade ordinarie, piene d’insidie, con alberature ai lati, dossi e curve, con il pericolo sempre incombente di possibili rovinose cadute. Sullo stesso libro e con la stessa scioltezza giornalistica Albini ha sintetizzato nel titolo “Il Moro e l’Angelo” un periodo molto caro a tutti i pesaresi, raccontando, come in una bella favola, la storia di Angelo Romani e dei ragazzi del nuoto pesarese e del loro indimenticabile allenatore Osvaldo Berti detto il “moro” Negli anni sessanta, Paolo Albini ha ricoperto anche l’incarico di Delegato Provinciale del CONI di Pesaro, lavorando con impegno e dedizione al fine di incrementare le attività sportive locali, in piena collaborazione con la dirigenza delle diverse federazioni sportive nazionali.
Un personaggio, che fin dal 1957, in rappresentanza della categoria “Giornalismo sportivo” ha partecipato ed ancora partecipa attivamente alla vita sociale del nostro Club, con l’apporto d’innumerevoli schietti interventi, di carattere sportivo, intrisi d’amore per la nostra città rimanendo fedelmente nel solco degli ideali panathletici.
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Dr. MARIO MONTANARI
Negli anni 40-50 Mario Montanari faceva parte dei cosiddetti “intellettuali” interessati agli sviluppi del nuoto pesarese. Universitario a Bologna. Mario è stato uno studioso di problemi ed eventi sportivi, sempre spinto da una connaturale curiosità, prodigandosi a trasmettere questi suoi interessi agli amici che riusciva a galvanizzare con il dono sella sua parola, facile e incisiva. Infatti gli stessi suoi amici lo chiamavano l’enciclopedico In tal senso e con le sue doti naturali, diede la sua preziosa collaborazione ricoprendo, per diversi anni, il ruolo di Segretario della società sportiva Vis-Sauro Nuoto Nel 1957, assieme agli amici Braussi, Fontebuoni, Albini e Berti, accolse con piacere di far parte dell’Assemblea Costitutiva del Panathlon Club di Pesaro, presentandosi in rappresentanza della categoria Giudici di gara, un ruolo da lui assolto sempre con entusiasmo e solerzia.
Lodevole e meritoria fu la sua attività in seno al nostro Club, nel periodo in cui ricoprì il ruolo di Segretario ed assai preziosa fu la sua disponibilità ad aprire al Club i personali archivi storici.in occasione della stesura del volume “Al traguardo dei ricordi”. La pubblicazione curata da Ercolessi, Cassiani e Zampolini, edita nel 1964, che il Club, fin dalla sua costituzione, aveva avuto in animo di realizzare, per storicizzare le vicende più salienti dello sport di casa nostra.
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Prof. FERNANDO DIONIGI
Proveniente da Urbino, trovò residenza a Pesaro, ove rimase per tanti anni, svolgendo la sua professione di Insegnante di Educazione Fisica, tra i giovani delle scuole medie e superiori della nostra città. Dai modi un po’ bruschi e autoritari, poteva sembrare scontroso, ostico, ma in realtà era un uomo d’animo assai sensibile e generoso. Nell’immediato dopo guerra assunse l’incarico di Coordinatore dell’Ufficio Educazione Fisica del Provveditorato agli studi di Pesaro, e profuse tutte le sue energie per la diffusione della pratica sportiva tra i giovani.
Resta ancor vivo, in noi tutti, il ricordo di quei “Campionati Studenteschi” che, sotto la sua capace regia organizzativa, si disputavano nella primavera di ogni anno, sulle piste dello stadio Benelli. Una manifestazione che riuniva centinaia di giovani, una vera festa dello sport giovanile !
All’intraprendenza del Prof. Dionigi ed ai suoi ripetuti interventi, presso gli Enti locali, il CONI e le autorità scolastiche provinciali, si deve la costruzione del “Campo scuola”, un vero gioiello per la pratica delle attività dell’atletica leggera e per lo sviluppo degli sport studenteschi.
La sua intima passione sportiva è stata la pallacanestro, e fin dagli anni quaranta, ma forse anche prima, ne fu un propulsore fedele, introducendo questa disciplina, allora pressoché sconosciuta a Pesaro, tra le attività delle tante associazioni sportive giovanili di quel tempo. Era il tempo che ha visto crescere i Fava, i Lanternini, gli Scrima, sotto ai canestri della vecchia e gloriosa Palestra Caurducci di buona memoria. Fin da allora il Prof. Dionigi, nella sua attività di insegnante, che potremmo meglio definire di missionario dello sport tra i giovani, venne attratto dagli ideali panathletici da divulgare tra i suoi ragazzi. Per questo si propose, nell’ambito del costituendo Club di Pesaro, di rappresentare la categoria degli Sport studenteschi, per allargare e dare maggiore risalto a quel particolare settore d’attività sportiva.
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Geom. BRUNO FONTEBUONI
Dipendente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pesaro e responsabile degli impianti sportivi della nostra città, il geometra Fontebuoni era spesso tra gli atleti impegnati sui diversi campi di gara, attento a seguire le varie attività agonistiche con il suo sorriso, aperto, sincero, convincente e sempre pronto a soddisfare le tante richieste Si deve alla sua sensibilità sportiva ed al suo interessamento, la costruzione delle due banchine in cemento armato, poste nel bacino d’espansione del porto canale. Una struttura che, nel dopo-guerra, accolse i nuotatori pesaresi, ed il valoroso Angelo Romani che, proprio tra quelle banchine, realizzò tanti record nazionali. La stessa piscina sorta in viale dei Partigiani e successivamente la realizzazione del meraviglioso impianto natatorio di Villa Vittoria, ebbero in Bruno Fontebuoni un infaticabile ed attivo promotore.
Amante del nuoto, Fontebuoni fu, per più anni, Presidente della Società Vis-Sauro Nuoto ed assieme agli indimenticabili Berti, Radovani, Montanari, Facchini e tanti altri appassionati collaboratori, fu l’artefice dei trionfi del nuoto pesarese in Italia. Con questa sua piena e convinta opera, orientata alla ricostruzione degli impianti sportivi cittadini, Fontebuoni accolse la causa dei valori panathletici e partecipò alla costituzione del nostro Club, rappresentando la categoria “Impianti sportivi”.
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Dr. Ing. PIER EMILIO BRAUSSI
Emilio fu un autentico amante del nuoto. Praticò questa disciplina con grande passione, devozione e costanza, per lunghi anni, cogliendo meritati successi nella specialità “rana”.
A Pesaro fu tra i primi a cimentarsi nella tecnica così detta a “farfalla” o “delfino” ed ad insegnarla ad intere generazioni di giovani. Nella sua qualità di Dirigente sportivo, si dedicò, con la stessa passione e competenza, a curare l’avvio e la preparazione all’agonismo natatorio, di tanti studenti pesaresi.
Ingegnere presso l’Ufficio del Genio Civile di Pesaro, progettò e seguì personalmente la realizzazione d’importanti lavori edili nell’ambito della nostra Provincia, interessandosi anche all’edilizia riferita agli impianti sportivi, con particolare riguardo alle piscine.
Coinvolto attivamente nel mondo dello sport cittadino, ritenne di offrire la sua piena collaborazione e l’appoggio morale, per la costituzione del Panathlon Club di Pesaro, in rappresentanza del “nuoto”, fermo nel riconoscere l’essenza educativa dello sport, da trasmettere alle nuove giovani generazioni.
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Geom. LUDOVICO LUDOVICHI
Gli amici lo chiamavano semplicemente “Ghino”, un ragazzo pieno di vita, simpatico. Fu un grande appassionato di pugilato e, nel suo ruolo di Dirigente, non mancava mai di assistere agli allenamenti ed agli incontri che, all’epoca, avvenivano sul ring allestito sotto le austere volte della settecentesca chiesa della Maddalena.
Un luogo che, per tanti anni, è stato utilizzato per accogliere ed allenare i giovani pugili, pronti a confrontarsi nel sacrificio di uno sport tecnicamente molto rigoroso ed esigente. La sua figura, amata da tanti pesaresi, è stata onnipresente sui campi di gara, che lo hanno visto impegnato nella sua attività di “notaio del tempo dello sport” ovvero di cronometrista.
Questa sua attività è stata giustamente riconosciuta anche nella pubblicazione “Una vita con il Tic-Tac” edita nel 1996, ove il suo nome è giustamente onorato tra i Cronometristi benemeriti, facenti parte di quel gruppo che, nel 1936, dette vita all’Associazione Cronometristi “Aldo Tura”.
Se l’immagine fotografica ritrae Ludovico col suo cronometro, impegnato sulle piste, nel rito di fermare il tempo, la sua adesione all’Assemblea Costitutiva del Panathlon Club di Pesaro, è comunque rimasta legata a rappresentare la categoria sportiva del cuore, il Pugilato.
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Dr. GINO FILIPPUCCI
Iniziò la sua carriera dirigenziale assumendosi le responsabilità organizzative del C.S.I. locale e con le sua prorompente esuberanza, promosse in Pesaro quelle simpaticissime manifestazioni giovanili che attrassero allo sport competitivo tantissimi ragazzi provenienti dalle parrocchie e dalle borgate cittadine.
Con la nascita della pallacanestro a Pesaro, Filippucci venne irresistibilmente attratto da questa disciplina sportiva, e fu veramente preziosa la sua opera in seno alla giovane Società “Victoria” che, nel tempo, riuscì a portare la città di Pesaro sotto i bagliori della prestigiosa ribalta nazionale, aperta al nuovo “basket”.
In occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, organizzò presso il Palazzo dello Sport di Viale dei Partigiani, un’interessante mostra fotografica delle tante attività sportive pesaresi. Fu appunto partendo da quella documentazione, ricca di stimoli, che in seno al nostro Club sorse l’originaria idea di realizzare e divulgare la pubblicazione “Al traguardo dei ricordi” edita successivamente, nell’anno 1964.. Assai meritata fu la sua nomina a Consigliere Nazionale della F.I.P., che gli valse la presenza ad una delle manifestazioni olimpiche. La sua alacre attività, in campo sportivo, venne ancora premiata con l’assegnazione della “Stella d’oro al merito sportivo” conferitagli direttamente dal CONI di Roma Il Dr. Filippucci fu un personaggio di spicco nell’ambito della vita cittadina, e la sua presenza non poteva mancare in seno all’Assemblea Costituente, alla quale aderì con giovanile entusiasmo, proponendosi in rappresentanza degli Sport popolari.
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Prof. WASHINGTON PATRIGNANI
Washington Patrignani, più semplicemente chiamato dai suoi amici “Vasinto” nacque a Pesaro, ma praticamente è vissuto e cresciuto al porto di Pesaro. Fin da giovanissimo, durante l’estate, era imbarcato come mozzo sui velieri di famiglia, affrontando la navigazione a vela sui mitici “trabaccoli”, immersi nel maltempo o nelle soffocanti bonacce estive. Tali esperienze lo hanno intimamente forgiato in un vero e proprio uomo di mare, ed anche dopo, la passione per le barche, le vele, la navigazione d’altura è rimasta nel suo cuore. Divenne valido insegnante di Educazione Fisica ed ebbe l’opportunità di vivere accanto ai giovani e per i giovani, contagiandoli con il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere, la capacità di lottare per un sano scopo, finalizzando la sua missione educativa, cercando di inculcare in loro un sobrio stile di vita.
Fu anche maestro nell’arte del nuoto, arte appresa da suo cugino, il famoso “Gabanén” che, nel 1924, fu il primo degli atleti pesaresi a partecipare alle Olimpiadi di Parigi. Da vero insegnante studiò, con serietà e profondità scientifica, le varie tecniche della difficile disciplina del nuoto agonistico, per trasmettere le sue conoscenze a “larghe bracciate”, ponendole a vantaggio dei suoi giovani allievi, che numerosi accorrevano al porto, esuberanti di passione.
Fu altresì socio fondatore e, per diversi anni, Presidente del Club Nautico di Pesaro, facendosi attivo promotore di numerose ed interessanti regate veliche a livello locale e nazionale. L’amore per la vela, il suo sport preferito, e per la gente del porto, lo spinse a raccogliere nel libro “Il trabaccolo e la sua gente” le sue tante esperienze, le abitudini, la tradizione della marineria pesarese, rievocando un mondo oramai scomparso, ma che ha lasciato la nostalgia dei colori “bruciati” delle sue vele .
Un personaggio di simile spessore, non poteva mancare tra i soci fondatori del nostro Club, rientrando a pieno diritto a rappresentare lo sport della “vela”.
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Geom. DOMENICO ANTONIO PAGNINI
Nel 1957 la pesca sportiva, era un’attività in fase di sviluppo nell’intera nostra provincia, infatti la sola sezione pesarese della FIPS contava ben dieci società affiliate, con un totale di circa 200 tesserati.
Pagnini fu un validissimo esponente di questo primo nucleo di appassionati e, con lo spirito sportivo che lo distingueva, non si accontentava di pescare nelle comode acque dell’Adriatico, ma affrontava volentieri lunghe peregrinazioni di ricerca e di scoperta, nel nostro entroterra.
Lo scopo era quello di andare “in cerca” di trote, girovagando tra anfratti e colline, accostarsi alle acque cristalline del Burano o scoprire altri torrenti e torrentelli, che scorrono ai piedi della catena appenninica.
Il geom. Pagnini è entrato a far parte dell’Assemblea Costitutiva del Panathlon Club di Pesaro, appunto quale rappresentante di una disciplina emergente, quella della pesca sportiva.
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Dott. VITTORIO PESPANI
Il dottor Pespani, medico e specialista in medicina sportiva, è stato uno dei soci fondatori più attivi, profondamente affascinato dall’idea decubertiana. Era convinto che, educare allo sport, significasse consentire a giovani di sviluppare, oltre alle capacità fisiche e psichiche personali, capacità sociali, come il lavoro di gruppo, la solidarietà, la tolleranza ed il fair play.
Nel periodo dal 1962 al 1965 venne eletto Presidente del nostro Club, raccogliendo il “testimone” lasciato dal Marchese Alessandro Baldassini che fu il primo Presidente.
Nella presentazione da lui scritta, in occasione della pubblicazione del volume edito nel 1964 dal Club, è riassunta l’espressione del suo pensiero e la finalità che ha voluto seguire nella guida del sodalizio: «Il Panathlon si è volontariamente assunto il compito di missionario dello sport, e con la pubblicazione di “Al traguardo dei ricordi” il nostro Club adempie ad un suo precipuo impegno e ne fa oggi uno dei mezzi migliori della sua attività.
Esso infatti non lavora per sé, ma per gli altri, non produce per oggi, ma per domani, ed è cosa particolarmente gioiosa e di grande soddisfazione il potere, il sapere fare qualche cosa per la collettività, per il benessere altrui...»
Sono solo poche parole, ma di tale portata che ci dicono tutto dell’uomo e del professionista, che ha messo la sua scienza e la sua arte al servizio dello sport e della gioventù sportiva. Un personaggio carismatico, più che degno di far parte del nostro sodalizio, in cui ha degnamente rappresentato la categoria dei medici sportivi.
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